Batosta per uno degli chef più famosi al mondo: il suo primo libro per bambini è stato ritirato dal commercio perché ritenuto offensivo.
Ancora un insuccesso per uno degli chef più famosi del Regno Unito. Dopo aver chiuso la sua catena di ristoranti, il cuoco ha visto ritirare dal commercio il suo primo libro per bambini. L’opera ha alzato un vero e proprio polverone perché è stata ritenuta “offensiva” nei riguardi delle popolazioni indigene australiane.
Bufera sul famoso chef: ritirato il suo primo libro per bambini
Non è un bel periodo per lo chef britannico Jamie Oliver. Dopo il fallimento della sua catena di ristoranti Jamie’s Italian, il cuoco aveva debuttato in libreria con il suo primo libro per bambini, intitolato Billy and the epic escape. Il romanzo, di 400 pagine circa, l’ha fatto finire al centro della bufera, con accuse molto pesanti. Il motivo? E’ “offensivo” nei confronti delle popolazioni indigene australiane.
Lo chef, nato nell’Essex, soffre di dislessia dall’infanzia e aveva partorito il suo primo libro per bambini proprio per aiutare coloro che hanno le sue stesse difficoltà. Pensava di aver fatto un buon lavoro e non immaginava minimamente di ritrovarsi al centro di una polemica non indifferente. Secondo i leader delle Prime Nazioni, il romanzo non è soltanto “offensivo” ma contribuisce a “cancellare e trivializzare” il loro passato e il bagaglio culturale e spirituale.
Jamie ha commesso diverse leggerezze, cadendo in stereotipi ed errori che non possono assolutamente essere accettati. La casa editrice Penguin Random House ha subito fatto mea culpa, ritirando dal commercio il libro e scusandosi per non aver vigilato abbastanza sullo scritto.
Jamie Oliver distrutto: non voleva essere offensivo
Mentre lo chef è “devastato” dal ritiro del suo primo libro per bambini e ci ha tenuto a sottolineare che non voleva essere offensivo, la Penguin Random House sta provando a recuperare l’enorme scivolone. La casa editrice, il cui obiettivo è quello di “pubblicare libri per tutti“, ha precisato che l’opera di Jamie Oliver non rispecchia i loro “alti standard“. Com’è stata possibile, quindi, questa gaffe?
Semplicemente, il romanzo non è stato sottoposto all’esame di sensitivity readers, ossia dei revisori che assicurano che un testo non offenda particolari comunità. Un errore imperdonabile, che ha permesso, ad esempio, che il libro raccontasse la storia di una bambina aborigena data in affidamento a un’altra comunità. Questo, secondo la National Aboriginal and Torres Strait Islander Education Commission (Natsiec), è solo uno dei tanti aneddoti che lo chef ha riportato senza tenere conto del “trauma” che rappresenta per loro.